La leggenda dell'uomo alligatore - Montague Stories
Ci sono circa un milione e mezzo di alligatori in Florida. L’unico Stato americano a contenerne di più è la Louisiana - la cui popolazione di alligatori si aggira attorno ai due milioni. In Florida, tuttavia, c’è la città con la più alta concentrazione di alligatori per chilometro quadrato, Gainesville. Gli alligatori sono così radicati nella realtà locale che il più grande giornale studentesco del posto - in un paese dove i giornali studenteschi sono presi molto sul serio - si chiama proprio The Alligator. Uno dei più popolari team di football dello stato si chiama Florida Gators. Insomma, gli abitanti della Florida hanno imparato a convivere con gli alligatori, per quanto assurdo ed eccezionale possa sembrare. È anche per questo motivo che Willy, zio di Earn e Alfred, viene chiamato "Alligator Man”: perché oltre che con la sua fidanzata - dalla quale viene accusato di violenza domestica - convive con un alligatore.
Il primo episodio della Robbin’ Season di Atlanta si svolge presumibilmente dopo il Ringraziamento, in quel periodo dell’anno in cui «il Natale si avvicina, e ogni n***a deve mangiare», come chiarisce Darius all’inizio della puntata. Puntata che si svolge quasi integralmente in Florida, dove Earn - accompagnato da Darius - va ad assicurarsi che suo zio Willy non finisca in prigione. La seconda stagione di Atlanta è diversa dalla prima: ha la stessa ironia, ma coperta da un velo di cupezza, una rassegnazione caustica ai destini degli in una America che, in quel momento, si ritrovava nel peggiore dei suoi incubi. “The Alligator Man”, l’episodio che apre questa stagione, ha questa atmosfera e una struttura abbastanza strana, che si basa su due diverse leggende metropolitane della Florida, che raccontano più o meno tutto della Florida.
La prima, e meno importante, è quella dell’alligator man. Il nickname dato a Willy da Donald Glover proviene probabilmente da Jake The Alligator Man, una mummia metà uomo metà alligatore che venne acquistata ed esposta da Mandy Marsh alla fine degli anni ‘60, diventando la più celebre, nonché unica, attrazione di Long Beach e del suo “Marsh Museum", a metà tra un museo e uno negozio di souvenir che la famiglia Marsh possiede da generazioni e che Mandy aveva avuto l’intuizione di trasformare in shop dopo un viaggio in Florida, la patria dei souvenir shop inutili e irresistibili. Come sostiene Atlas Obscura però, l'alligator man è con buona probabilità opera di Homer Tate, il “King of Gaffes”, personaggio del folklore americano diventato celebre negli anni ‘40 per la commercializzazione di finte mummie. Ma perché rovinare una bella storia con la verità? E infatti nel 1993, Jake si prende la ribalta che merita, grazie a un surreale articolo pubblicato dal “supermarket tabloid” Weekly World News che annuncia la cattura di una creatura metà uomo metà alligatore ritrovata in Florida, dopo che aveva ucciso un uomo di Miami e partorito un bambino. In quel momento nasce, con altrettanta buona probabilità, anche la leggenda del “Florida Man”.
Mentre si dirigono verso la Florida, Darius racconta a Earn del “Florida Man”: «Il Florida Man è responsabile di un ampio numero di incidenti anormali che si verificano in Florida. Pensa a lui come a una versione alt-right di Johnny Appleseed. Nessuno conosce la sua identità, data di nascita o aspetto - ed è per questo che i giornali si riferiscono a lui sempre come il “Florida Man”».
Per quanto assurdo possa sembrare, quella del Florida Man non è una leggenda che esiste solo in Atlanta, ma è, citando il Washington Post: «nella sua forma più comica, un fenomeno che racchiude tutta la natura selvaggia sia dell’America che di Internet». A partire dal 2013 infatti, su Internet si è cominciato a diffondere il meme del Florida Man: “Florida Man trovato a mangiare vivo un suo amico” o “Florida Man arrestato per aver chiamato il 911 dopo che al suo gatto è stato vietato di entrare in uno strip club”. Titoli di giornali assurdi, di uomini della Florida accusati di aver compiuto le azioni più folli e stupide che si possano immaginare, tanto da arrivare a definire il Florida Man, «il più stupido dei super-eroi americani». Il meme, originato dall’account @_FloridaMan ha conosciuto una certa notorietà, fino alla consacrazione del New York Times e addirittura a quella di Joe Biden, che durante la sua campagna elettorale, riferendosi alla gestione del COVID da parte di Trump disse: «ha fatto cose che neanche il Florida Man avrebbe mai fatto». A quella che sembra una follia tutta americana c’è in realtà una spiegazione, fornita da Bustle: nel 1976 in Florida è stato approvato il "Government in the Sunshine Act”, una legge che obbliga tutti gli atti governativi (inclusi quelli giudiziari) ad essere pubblici, rendendo molto più facile per i giornalisti venire a conoscenza di ogni tipo di stranezza - che in teoria non avrebbe alcun interesse pubblico - commessa dagli abitanti della Florida. Abitanti che vivono in un'area molto paludosa e particolarmente peculiare dal punto di vista geografico, il che rende il tutto ancora più misterioso e folle. ll fenomeno del Florida Man è diventato così tanto popolare negli Stati Uniti che qualcuno ha cominciato a chiedersi se non fosse addirittura pericoloso, per l'emulazione che poteva generare e per la profilazione che poteva portare di alcuni individui.
Darius, invece, ha un’altra idea: il Florida Man è stato inventato «per impedire ai neri di arrivare in Florida e registrarsi per votare». Nelle ultime elezioni presidenziali, Donald Trump ha vinto in Florida con il 51.2% dei voti, ma l’evoluzione demografica dello Stato racconta meglio di qualunque altra cosa quella vittoria. E la frase di Darius. Secondo un sondaggio del Times, infatti, il 62% dei bianchi intervistati ha votato per Donald Trump, mentre l’89% dei neri per Biden. Un risultato controintuitivo rispetto ai risultati, se non fosse che i bianchi rappresentano oltre il 60% dei registrati alle urne all’interno dello Stato. Il surrealismo tipico che Glover inserisce nei dialoghi di Darius ha, come sempre, un obiettivo: quello di raccontare la “black reality” in maniera netta ed evidente, come non era mai stata raccontata. E’ per lo stesso motivo che, nell’iniziare ad elencare i crimini commessi dal Florida Man, Darius comincia da «Florida Man spara a un ragazzo nero disamarmato». Quel ragazzo nero disarmato era Trayvon Martin, ucciso nel 2013, proprio in Florida, da George Zimmerman. A Novembre dello stesso anno anche Jordan Davis venne ucciso da un colpo di pistola.
Lo stesso zio Willy, prima di concludere l’episodio con una goffa fuga dalla polizia, parla di se stesso allontanandosi dallo stereotipo del Florida Man, una catalogazione funesta per gli afroamericani negli USA, l’ennesima idea di cui aver paura, da temere e da cui scappare. La Robbin Season riparte da dove Atlanta aveva lasciato, dalla rappresentazione delle più intime paure della black community, messe in mostra con l’ironia surrealista che caratterizza Atlanta e che definisce l’intera estetica della Robbin Season.
Ciao, bentornati a Montague: questa era la prima puntata della nuova stagione. Un formato diverso, come avreste visto, per raccontare una Atlanta che sarà molto diversa. Volevo informarvi del fatto che, finalmente, è possibile vedere Atlanta in Italia in modo…ehm, legale: la serie è su STAR, canale di Disney Plus.
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